MODA SOSTENIBILE E TREND DELLA STAGIONE
Se pensiamo all’abbigliamento, lo ripeto spesso, stiamo parlando della nostra seconda pelle.
Tra i numerosi trend dell’autunno inverno 2020-21 spicca la pelle. Pantaloni, camicie, giacche, gonne e scarpe: più pelle c’è, meglio è. Ma se gli amanti della pelle gioiranno, ambientalisti, animalisti o chi della sostenibilità ne fa uno stile di vita, non potranno che storcere il naso.
Facciamo quindi un po’ di chiarezza sulla differenza tra eco pelle, pelle rigenerata ecc, se questa stagione non vuoi rinunciare né ad essere trendy né a gravare sull’impatto ambientale, ti proponiamo alcune alternative sostenibili.
L’ECOPELLE
L’ecopelle, sinonimo di pelle ecologica, ecoleather, ecocuoio, è un tipo di cuoio, o pellame, a ridotto impatto ambientale. Da non confondere con la similpelle (ottenuta da materiale di origine non animale), l’ecopelle recupera il sottoprodotto di origine animale, la pelle grezza, derivante per oltre il 99% da animali (bovini, ovini, caprini, suini) allevati a fini alimentari (carne, latte) e prevede l’eliminazione di sostanze chimiche in fase di conceria. La pelle, infatti, per essere conciata, richiede grandi quantità di acqua e sostanze chimiche pericolose, quali il cromo, agente chimico che viene, ancora oggi, utilizzato nel 90% delle concerie italiane, ed estere.
Ad esempio @santoripellami azienda marchigiana specializzata nella produzione e commercializzazione di pellami, fondata nel 1890 e leader nel settore, ha sviluppato una pelle 100% biodegradabile, Naturella. Una pelle ecologica conciata senza l’uso di cromo e con la riduzione di tutti i componenti chimici inquinanti durante l’intero processo di lavorazione. Inoltre, la superficie di pelle lavorata è maggiore riducendo così i rifiuti, i costi di smaltimento e l’inquinamento ed assorbe meglio i colori, riducendo quindi l’uso delle tinte.
Santori Pellami SpA (https://www.santori.com), azienda marchigiana specializzata nella produzione e commercializzazione di pellami, fondata nel 1890 e leader nel settore, ha sviluppato una pelle 100% biodegradabile, Naturella. Una pelle ecologica conciata senza l’uso di cromo e con la riduzione di tutti i componenti chimici inquinanti durante l’intero processo di lavorazione. Inoltre, la superficie di pelle lavorata è maggiore riducendo così i rifiuti, i costi di smaltimento e l’inquinamento ed assorbe meglio i colori, riducendo quindi l’uso delle tinte.
PELLE RIGENERATA
Per pelle rigenerata, al contrario di come si potrebbe pensare (non è pelle portato a nuova vita) si intende un composto artificiale ottenuto da scarti conciari, ridotti in particelle fibrose con un procedimento in modo meccanico o chimico, pressati in fogli con o senza legante sintetico, e poi tagliati. La materia prima in questo caso è di origine animale almeno per il 50% del suo peso e deve essere trattata in modo rispettoso dell’ambiente.
File Bag è una borsa in pelle rigenerata icona del lusso sostenibile prodotta da Regenesi, brand italiano da sempre impegnato nella realizzazione di prodotti con materiale riciclato.
Un tocco di design unito alla sostenibilità dei materiali utilizzati: scarti di vera pelle provenienti da concia vegetale, farina di castagno per la colorazione, lattice estratto da piante di caucciù per la morbidezza, acqua, sali e grassi. Versatile, unica e sempre diversa, la File Bag presenta inoltre la possibilità di sostituire le cover grazie ai pratici moschettoni a molla nella parte superiore, e a quelli laterali ideati per cambiare anche i tre diversi modelli di tracolla: base, in nastro e “a catena”. Una risposta personale a ogni esigenza e il modo di avere tre borse in una.
SIMIL PELLE
La similpelle, pelle sintetica o finta pelle, non deriva da prodotti animali e può essere di due diversi tipi. Si tratta di un prodotto interamente industriale ricavato da fibre sintetiche che può essere un tessuto (sintetico o anche naturale, come cotone e lino) su cui è stato spalmato un materiale polimerico oppure completamente di sola plastica.
Per quanto riguarda la durata, sebbene la maggior parte delle pelli sintetiche abbiano una durata notevolmente inferiore, la pelle sintetica di nuovissima generazione può avere una durata simile della pelle vera (degli studi hanno dimostrato che le strutture microscopiche delle pelli sintetiche sono quasi indistinguibili dalle pelli naturali e questo ne garantisce una resistenza similare).
Da sempre impegnata nella lotta per la sostenibilità, Stella McCartney non fa uso di pellami, pellicce o qualsiasi prodotto di origine animale. È così che il cuoio viene sostituito da alternative che hanno un impatto ambientale minimo, come ad esempio il poliestere riciclato il cui uso, in comparazione alla pelle di vitello crea un impatto ambientale 24 volte inferiore (calcolato attraverso il profitto e la perdita ambientale EP&L)
ALTERNATIVE VEGETALI: PINATEX E WINELEATHER
PINATEX
Pinatex è un materiale naturale che deriva dagli scarti delle piantagioni di Ananas, che viene tradizionalmente scartato o bruciato. Il suo punto di forza sta nel fatto che, essendo materiale d’avanzo, non necessita di ulteriore impiego di risorse. La materia prima viene reperita nelle Filippine, dove vi sono ampie coltivazioni d’Ananas e la popolazione locale viene coinvolta nella raccolta e nelle prime fasi di lavorazione che portano le foglie a diventare una vera e propria pelle vegetale, creando pertanto una nuova fonte di reddito per le comunità agricole.
Pinatex ha dunque un basso impatto ambientale rispetto alla pelle o alla concia che utilizza tossine e metalli pesanti, in primis trattandosi di un materiale sostenibile, prodotto da un rifiuto naturale creato con consumo d’acqua e scarti di produzione bassi e, soprattutto, senza sostanze chimiche dannose o prodotti animali.
WINELEATHER
Wineleather® è la prima pelle vegetale 100% Made in Italy, ottenuta dalla vinaccia, materia prima derivante dalla produzione del vino. Si basa su un processo produttivo d’avanguardia che trasforma le fibre e gli oli vegetali presenti nella vinaccia in materiale ecologico con le stesse caratteristiche meccaniche, estetiche e sensoriali di una pelle.
Nel mondo ogni anno sono prodotti 26 miliardi di litri di vino. Da questo processo produttivo si possono ricavare quasi 7 milioni di tonnellate di vinaccia da trasformare, in una materia prima dal grande valore aggiunto. Ad oggi l’Italia è il più grande produttore di vino con circa il 18% della produzione mondiale, un territorio ideale per la produzione ma che può anche costituire un interesse per tutte le grandi regioni vitivinicole del mondo.
Un progetto, quindi, dall’imprinting sostenibile a 360°, che favorisce l’instaurarsi di un efficiente sistema circolare in grado di trasformare i rifiuti in risorsa. Grazie all’utilizzo di bucce e raspi d’uva, questo nuovo prodotto vuole sostituire l’utilizzo delle pelli di origine sintetica prodotte dal petrolio con l’utilizzo di prodotti chimici inquinanti e un dispendio d’acqua dall’ingente impatto ambientale. Wineleather rappresenta una valida alternativa alla pelle di origine animale. Un prodotto ambasciatore di una rivoluzione green, che fa coincidere la qualità della materia con i principi della sostenibilità ambientale e dell’impegno etico.
E tu di quale pelle sei?